Cosmopolitan un mito con tanti autori

Cosmopolitan un mito con tanti autori

Quando sulla nascita di un personaggio o di un fatto risultano le più variegate versioni, vuol dire che siamo in presenza di un mito: questo accade con il Cosmopolitan.

Seppur recente questo drink ha da subito conquistato l’Olimpo dei cocktail.

Come riporta, Barnaby Conrad IIl, nel libro “The Martini”, il Cosmopolitan nasce attorno agli anni ’60, nella comunità omosessuale di Provincetown, una cittadina rurale scoperta dagli hippies e diventata una delle mete più ambite del circuito turistico gay, nel Massachusetts, col nome di Stealth Martini.

In quegli anni era di gran moda, ai party, avere sempre un bicchiere Martini tra le mani, nessun altro come i gay sanno anticipare e proporre oggetti e modi che diventano presto culto: ecco come nacque l’esigenza di coniugare la moda dell’apparire con un drink non troppo forte.

Ma si sa le mode passano e ben presto anche lo Stealth venne archiviato.

Bisogna arrivare alla metà degli anni ottanta, in Florida, per rivedere il rosa di questo cocktail e fu grazie a una donna se divenne il Cosmopolitan odierno.

Cheryl Cook, era la bartender dello Strand di South Beach a Miami quando incontrò Christina Salopuerto che aveva con sè la prima bottiglia di Absolut Citron per il mercato americano.

Tutte e due volevano un drink mirato al pubblico femminile e così sostituendo la normale vodka con la nuova Absolut, e un tocco di maestria, ecco rinascere il Cosmopolitan.

Nello stesso periodo, a New York, Tony Cecchini, stava elaborando il vecchio Stealth per dargli un tocco di modernità, aggiungendo uno splash di Cointreu alla vodka al limone.

Dario Comini è barman da tre generazioni. Mixologist pluripremiato e socio Aibes, vanta un’esperienza ultra trentennale, a livello internazionale. Famoso anche per i suoi cocktail molecolari.

Ma come afferma, Dario Comini patron del Nottingham Forest di Milano, nel suo libro Barchef & Molecular Mixologist  scrive- “chi sia il vero padre della ricetta moderna lo lascio decidere a voi. Molte volte persone diverse lavorano sulle stesse vie e è giusto riconoscere il lavoro di tutti”. –

E noi siamo d’accordo con lui.

Ma come è avvenuta l’esplosione di notorietà del Cosmopolitan?

Tutti ricordiamo Madonna, negli anni novanta, mentre cantava Vogue e molti hanno creduto che il pezzo fosse dedicato alla rivista.

In realtà, nel video clip, l’artista riproponeva il vogueing: un ballo di moda tra gli omosessuali newyorkesi che imitava le pose plastiche dei fotomodelli ritratti nella rivista di moda, e in un intervista al giornale sopra citato lei affermò che il suo drink preferito fosse appunto il Cosmopolitan.

Madonna, non è soltanto un’icona gay, come Judy Garland o Barbra Streisand, è anche un’anticipatrice della moda e dall’ora scoppiò la voglia di questo drink.

A renderlo ancora più caro alle consumatrici femminili, arrivò in Italia la serie di grande successo: “ Sex and the City” dove Carrie Bradshaw e le amiche, Samantha, Charlotte e Miranda, la sera si incontravano nei locali più trandy di Manhattan e brindavano con il rosa Cosmopolitan.

Tutt’oggi, sempre più spesso e con gran piacere, incontriamo nei nostri locali di piccole e grandi città , gruppi di ragazze che escono con la voglia di stare insieme, di divertirsi e perché no di fare, magari, qualche interessante conquista brindando con un rosa Cosmopolitan.

Ricette del Cosmopolitan tratte da Barchef & Molecular Mixologist di Dario Comini.

Cosmopolitan ricetta originale 1985 di Cheryl Cook:

Absolut Citron

1 goccia di Rose’s lime cordial

succo di Cramberry a sufficienza da far

esclamare “Ooh che carino così rosa!”

Cecchini  Cosmopolitan 1987

1/2 vodka al limone

splash di Cointreau

splash di lime fresco

splash di succo di cramberry

Cosmopolitan ricetta 2006

1/2 vodka

1/4 Margarita mix

1/4 succo di cramberry

Preparare nello shaker e servire in una coppa Martini doppia con twist di limone.

Pubblicato da Dammiundrink.it

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